La zia di Carlo,Maria Angeloni, morì durante un attentato nella Grecia dei colonnelli

Nel 1970 Maria Angeloni fu dilaniata dalla bomba con cui voleva colpire l’ ambasciata Usa ad Atene. Il giallo della Cagol
La zia di Carlo Giuliani, Maria Angeloni, morì durante un attentato nella Grecia dei colonnelli

di Trocino Alessandro
Nel 1970 Maria Angeloni fu dilaniata dalla bomba con cui voleva colpire l’ ambasciata Usa ad Atene. Il giallo della Cagol La zia di Carlo Giuliani morì durante un attentato nella Grecia dei colonnelli DAL NOSTRO INVIATO ATENE – Era rimasta affascinata dai «compagni» greci, dalla loro strenua resistenza al regime dei colonnelli, dal loro coraggio civile. Dopo 31 anni di vita normale, Maria Elena Angeloni aveva deciso di cambiare tutto: aveva lasciato il marito Veniero e il figlio Federico, abbandonato il suo impiego da 170 mila lire al mese e il suo appartamento milanese di corso Italia. Aveva annunciato a tutti che aveva intenzione di «girare il mondo». Invece il mondo lo voleva cambiare e per farlo, d’ accordo con l’ amico cipriota Giorgio Christou Tsikouris, aveva scelto la Grecia. Il 2 settembre del 1970 Maria e Giorgio vanno all’ appuntamento con la morte. Alle 15.55, il meccanismo ad orologeria della bomba che stanno per piazzare nell’ ambasciata americana ad Atene si inceppa. La loro Volkswagen blu salta in aria. Muoiono sul colpo entrambi. Maria diventerà uno dei simboli della lotta al regime dei colonnelli. Qualche anno più tardi, la sorella dell’ ex marito di Maria Elena, Veniero, sposata con Giuliano Giuliani, avrà due figli. Una viene chiamata Elena, proprio come lei. L’ altro si chiamava Carlo Giuliani, ed è morto qualche giorno fa a Genova, con un estintore in mano, ucciso dalla pistola di un carabiniere. A raccontare questa storia è un amico di vecchia data della famiglia Giuliani. Si chiama Vassilis Kotulas e ha 56 anni, tre dei quali passati in una prigione di Atene, rinchiuso dal regime sanguinario di Papadopoulos. Uscito di galera, due mesi dopo l’ attentato in cui morì la Angeloni, Kotulas viene in Italia e trova ospitalità proprio a casa Giuliani. Pochi giorni fa, è tornato a Genova, per i funerali di Carlo. Ma c’ è anche un’ altra storia, quella raccontata a pagina 135 della relazione della Commissione Moro. Nel settembre del 1970, Corrado Simioni e Renato Curcio fondano un gruppo clandestino: lo chiamano «Brigate Rosse». Simioni progetta un attentato all’ ambasciata americana di Atene e per l’ esecuzione pensa a Mara Cagol. Renato Curcio si oppone con forza. Allora Simioni sceglie un’ altra ragazza: Maria Elena Angeloni. La versione della commissione è totalmente smentita da Kotulas: «L’ attentato fu organizzato dal Pam, il Fronte patriottico di liberazione. Le Brigate Rosse non c’ entrano proprio nulla». Carlo non conoscerà mai Maria, ma saprà di lei dai genitori e dai compagni greci che frequentano la sua casa e che va a trovare ad Atene. «Quando ho saputo della sua morte, sono voluto venire subito a Genova – dice Kotulas – . Non voglio fare paralleli tra le due storie: da noi all’ epoca c’ era la dittatura, in Italia c’ è la democrazia. Però Carlo ed Elena sono morti lottando per la stessa cosa, con lo stesso spirito di libertà, con la stessa rabbia contro l’ ingiustizia».
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