Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro

Karl Marx (1841)
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Η πανεπιστημιακή διατριβή (1841) του Κάρολου Μάρξ (1818-1883) με θέμα “Διαφορές στη φυσική φιλοσοφία ανάμεσα στο Δημόκριτο και τον Επίκουρο (ιταλική γλώσσα)
La forma di questo lavoro sarebbe da un lato più rigorosamente scientifica, dall’altro, in vari punti, meno pedante di quanto non sia se la sua destinazione originaria non fosse stata quella di una dissertazione di laurea. A darlo tuttavia alle stampe in questa forma sono indotto da motivi estrinseci. Inoltre credo di aver risolto in esso un problema della storia della filosofia greca rimasto finora insoluto.
Gli esperti sanno che per l’argomento di questa trattazione non v’è alcun lavoro preparatorio in qualche modo utilizzabile. Le chiacchiere che hanno fatte Cicerone e Plutarco sono state ripetute fino ad oggi. Gassendi, che liberò Epicuro dall’interdetto col quale lo avevano colpito i Padri della Chiesa e tutto il Medioevo, l’età dell’irrazionalità in atto, non è che un momento interessante. Egli si studia di trovare un accomodamento della sua coscienza cattolica con la sua cultura pagana e di Epicuro con la Chiesa: fatica, invero, vana. È come se si volesse gettare sul corpo serenamente florido della greca Laide una cristiana tonaca monacale. Dalla filosofia di Epicuro Gassendi impara piuttosto che saperci erudire intorno alla medesima.
Si consideri questa trattazione solo come premessa di uno scritto più ampio, nel quale esporrò specificatamente il ciclo delle filosofie epicurea, stoica e scettica nei loro nessi con tutta la speculazione greca….
Berlino, marzo 1841.
H. K. MARX
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