Fedro di Platone

Πλάτων, Φαίδρος

24grammata.com/ free ebook
[download]
I dialoghi platonici vengono tradizionalmente suddivisi in tre gruppi: primi dialoghi (chiamati spesso aporetici, in quanto si arriva all’impossibilità della risposta al problema iniziale, ma che hanno carattere metodologico e tratteggiano più chiaramente la figura di Socrate; tra cui Eutifrone, Liside, Carmide); i dialoghi di mezzo (in cui prevale lo spirito costruttivo, più platonico e meno socratico; tra di essi Gorgia, Fedone, Simposio, Repubblica); dialoghi tardi (prettamente filosofici e più densi concettualmente e meno ricercati stilisticamente; tra i quali Teeteto, Timeo, Leggi). Tra essi il Fedro occupa sicuramente un posto di rilievo insieme al Fedone e al Simposio. Venne composto dopo la Repubblica in quanto ad essa si fa cenno; dunque la datazione è con ogni probabilità tarda, attorno al 360 a. C., anno in cui Platone ritorna ad Atene dal suo terzo viaggio in Sicilia. Invece la data in cui si svolge il dialogo tra Socrate e
Fedro è probabilmente il 420-410. In esso vengono a tema molte delle tematiche proprie della filosofia platonica, quali la dottrina delle Idee e quella dei Principi primi, il metodo della dialettica, la concezione dell’anima, i temi dell’anamnesi, dell’eros e della bellezza. Diamo innanzitutto uno sguardo all’impianto narrativo del dialogo, mettendo in luce così i contesti in cui vengono trattate le singole tematiche su elencate. Noteremo inoltre la grande efficacia della scrittura platonica, che fa del nostro non solo un grande filosofo ma anche uno dei più celebrati scrittori della grecità classica.
Il dialogo prende avvio dall’incontro di Fedro e Socrate. Il deuteragonista, che dà il nome al dialogo, ha ascoltato un discorso di Lisia, grande retore dell’Atene del tempo, e ne è rimasto affascinato tanto da leggerlo a Socrate per conoscere le sue impressioni. Il discorso di Lisia pone una domanda su un tema d’amore: un giovane deve concedere i suoi favori a chi è innamorato? Ricordiamo che presso i Greci la pratica della pederastia era più che comune e accettata, anche se non mancavano persone che come Platone la combattevano. Ma ciò che più sconvolge è la tesi difesa nel discorso: il giovane si deve concedere a chi non è innamorato e non a chi lo è! E a favore di questa tesi vengono esposti gli svantaggi che derivano dal concedersi ad un innamorato, di contro ai vantaggi che provengono dal concedersi a chi non lo è. Gli innamorati sono come dei malati che meritano compassione ma a cui non va dato ciò che cercano; percontro i non innamorati hanno gli esatti pregi contrari degli innamorati. Socrate subito
bolla questo discorso: ottima forma retorica ma vuota di contenuto. (230 E – 236 B)

24grammata.com/ free ebook
[download]